Poche certezze, una di queste è la roma. questo scrivevo il 4 maggio del 2009 e oggi, dieci anni dopo, cambierei forse delle virgole.
Non parlatemi di sportività, non saprei cosa dirvi, non so cosa sia. Sono nato e morirò tifoso dell’a.s. roma. Il mio destino non poteva che essere questo. Sofferenza continua interrotta da rari lampi di gioia incontenibile. Ma soprattutto sofferenza. Certo c’è chi se l’è passata e se la passa peggio di me ma questo non conta. Nascere romanisti vuol dire obliterare il biglietto di sola andata per la metropoli, dai più conosciuta come, “Grandi inculate”.
L’as roma è nota per mettere a dura prova la circolazione sanguigna dei suoi sostenitori. I miei primi capelli bianchi sono cresciuti negli anni in cui, come il pullman della squadra superava il confine della Lombardia, Antonioli aveva già preso due gol – uno dal milan, l’altro dall’inter. Ho visto segnarci reti impossibili da calciatori innominabili. Ho visto mezze tacche diventare contro di noi un misto affascinante di varie divinità calcistiche. Ho visto giocatori morti e sepolti, resuscitare, come toccati dalla mano del signore.
Ho visto Rui Barros farci un gol di testa. Rui Barros 159 cm.
La stragrande maggioranza dei campionati che ho vissuto coscientemente, erano già finiti a metà gennaio. A parte l’era semidorata dei Sensi, l’inizio della mia vita da tifoso è stato drammatico. Bonacina e Piacentini non facevano nemmeno una gamba di De Rossi. Ho cominciato a fumare allo stadio. Ho cominciato a bestemmiare allo stadio. Ho cominciato a credere alla scaramanzia allo stadio.
Devo ancora finire tutte queste pratiche.
Eppure nonostante tutta la merdosa mediocrità di quegli anni, mai, nemmeno per un secondo, mi è passato per la testa di abbandonare la roma. Non si può spiegare cosa muova i tifosi della roma. Di certo un insano masochismo e la certezza di avere sempre pronta una scusa per non dire addio alla nicotina. Siamo fratelli in cerca di una comunità di recupero.
Potrei scrivere la stessa cosa della Viola. Guardaci quest’anno (e gli anni passati), se non è sofferenza questa… ma sempre qua restiamo.
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ma infatti credo che sia tutto relativo e ogni tifoso viva la sua odissea. a meno che non si tifi real madrid o barcellona o manchester united o bayern di monaco o juve.
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